Intervistato in esclusiva da Sky Sport 24, Dejan Stankovic ha parlato a tutto tondo. Dalla nuova Inter che sta per nascere, ai nuovi obiettivi stagionali come il completamento della sestina di titoli nell’arco dell’anno solare, passando per Josè Mourinho, il ritorno di Adriano e le battute di Francesco Totti su certi favori ai nerazzurri, sino al nuovo arrivato Philippe Coutinho, un ragazzo che ascolta con la massima umiltà tutti i consigli che i più esperti di lui gli danno. Deki, qualche settimana fa, aveva detto che l’Inter si doveva subito abituare ai nuovi dettami di Rafa Benitez: “Siamo a buon punto. L’Inter migliora ogni giorno che passa, grazie ai consigli ed agli insegnamenti di Rafa Benitez. A lui piace insegnare e noi ascoltiamo”.

Il ricordo che ha lasciato Josè Mourinho: “Vincere tutto in un anno non è facile. Il ricordo è positivo ma ormai è solo un ricordo; fa parte del passato e noi guardiamo avanti. Abbiamo altri titoli da vincere”. Quei titoli per fare la sestina, cosa che è riuscita solo al Barcellona e il mediano serbo, lo scorso anno, ammetteva fosse irripetibile: “Io e Julio Cesar dicevano che fosse impossibile. Ma ora invece si può fare. Abbiamo l’opportunità di farlo sabato contro la Roma, poi di giocare e vincere contro l’Atletico tra 8 giorni ed infine il titolo di campione del mondo a fine anno. Lo dobbiamo fare per i tifosi ed il presidente”.

Si passa a parlare di Adriano e del suo ritorno: “Mi fa piacere. Se ha voluto lasciare il Brasile per l’Europa vuol dire che sta bene”. Una domanda su quanto detto da Totti il mese scorso, riguardo ai favori arbitrali concessi all’Inter. All’epoca, il numero 5 nerazzurro gli disse che rosicava: “Non prendo tutto ciò come un qualcosa di negativo, ma di positivo. Conosco Totti e conosco l’ambente di Roma. Quando si perde si rosica, ma è un qualcosa di normale”. Stankovic, nell'era Mou sembrava potesse andare via, alla fine scalò tutte le gerarchie e divenne importante per i nerazzurri: "Quest'anno posso giocare tanto. Ci sono molte partite ed io sono un soldato al servizio dell'Inter". Una domanda su Coutinho: Balotelli, a 17 anni si è presentato con personalità, il brasiliano invece appare più timido: “Lui è un ragazzo tranquillo, umile e riservato. Ha un grandissimo talento che abbiamo visto in queste amichevoli, ma è uno che sa anche ascoltare i consigli dei più esperti di lui”.

 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 agosto 2010 alle 13:52 / Fonte: Sky Sport24
Autore: Alberto Casavecchia
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