Javier Zanetti si confessa ai microfoni del Diario La Voz, in una lunga intervista concessa all’interno della redazione da lui visitata nella quale il vice president interista parla di molti aspetti dell’Inter e del suo lavoro: “Per me è un piacere essere qui, la redazione è l’anima di un giornale e sono felice di poter essere qui in mezzo a voi e poter parlare con voi”, debutta Pupi, che poi spiega i motivi della sua visita in Argentina: "Sono qui in qualità di vice presidente dell’Inter per dare il via al progetto di un’academy per ragazzi in collaborazione col Deportivo Atalaya, un club di cui abbiamo visto i metodi di formazione dei giovani. Si tratta di un progetto per ragazzi dagli 8 ai 16 anni, da formare anche a livello educativo con la collaborazione tra i tecnici delle due squadre. Sappiamo che il calcio è uno sport capace di trasmettere valori positivi, questa è la nostra missione".
Il progetto prevede la fase finale della formazione in Italia?
"L’idea è quella di poterli formare qui, nel loro Paese, nella loro città, con gli amici e la gente che vedono tutti i giorni. Poi non si sa mai cosa può succedere, ma penso che i ragazzi debbano sognare, apprendere e crescere. Conosco bene i responsabili della struttura, hanno i valori che stiamo cercando. Speriamo che questo possa essere un primo passo che possa portarli a un futuro migliore".
Come vedi la nazionale argentina?
“"Ho visto i ragazzi, ho portato i miei parenti a fare foto con Gonzalo Higuain e Paulo Dybala… La squadra sta bene, affronteremo un avversario come il Cile che ci ha dato tanti grattacapi ultimamente ma l’Argentina ha un ottimo gruppo per qualità umane, quello che possono dare in campo non si discute. Non ho dubbi che centreranno la qualificazione al Mondiale".
Come hai visto Paulo Dybala?
"Bene, ha tanta voglia nonostante la lesione subita nell’ultima partita di campionato. Penso farà il possibile per recuperare. Lui e Lionel Messi sono due grandi giocatori, dico sempre che l’Argentina ha la fortuna di trovare sempre ottimi giocatori. Se solo pensiamo agli attaccanti che ci sono oggi nella Seleccion, come loro due, Higuain, Lavezzi, Mauro Icardi che è il capitano dell’Inter e che sta aspettando la sua possibilità e io non ho dubbi che arriverà presto… Sono giocatori capaci di fare la differenza in qualunque momento e in ogni partita. L’Argentina ha giocatori di grande ricchezza tecnica anche a centrocampo, come Ever Banega, Lucas Biglia, Angel Di Maria. L’Argentina si qualificherà al Mondiale".
Come si lavora in Europa per il ruolo di esterno?
“Si deve pensare che il ruolo del laterale è molto importante in una squadra. Tante volte è successo che nei grandi club, in partite molto chiuse, era necessario avere soluzioni da fuori. Quando giocavo io, nell’Inter che vinse tutto c’era Maicon che era fondamentale, perché rompeva gli equilibri in partita. Bisogna lavorare nella testa dei giovani e far capire loro che gli esterni coprono un ruolo importante per la squadra. Marcos Rojo, per esempio, ha molta continuità in Argentina e nel Manchester United. Ha molta esperienza e ci si fida di questo. Lui, come Mercado, hanno trovato una certa continuità anche in nazionale; speriamo che possano darci soddisfazione".
Come hai vissuto il trionfo del Talleres sul Boca?
"Non è mai facile vincere alla Bombonera, una volta ci riuscii col Banfield in una partita molto difficile. Loro sono stati molto intelligenti, hanno segnato nel momento in cui dovevano farlo e hanno meritato la vittoria".
Sul debutto con la nazionale argentina:
"Fu un 24 novembre, contro il Cile. Vincemmo 3-0 a Santiago, quello fu il primo ricordo con una maglia che ho potuto difendere in ogni angolo del mondo, questo per me è un orgoglio. Ho ricordi bellissimi dell’Albiceleste; tutti volevano esserci e rappresentare l’Argentina, fu un’esperienza unica con tecnici come Marcelo Bielsa o con Alfio Basile. Magari non si riusciva a vincere ma c’era molto attaccamento alla maglia, speriamo che anche la giovane generazione possa avere lo stesso sentimento".
In ogni campo dove sei andato, sei stato applaudito e onorato da tutti i tifosi.
"Questa è la cosa più bella della mia carriera da giocatore, mi succede anche in Italia di vivere il rispetto e l’affetto in ogni campo dove vado a vedere le partite. Quando uno gioca, quello che cerca è essere rispettato da tutti; credo di aver rispettato tutti e ora sento il rispetto degli altri. È qualcosa molto bella".
Parliamo di Icardi: sei convinto che le sue mancate convocazioni derivino da motivi extra calcistici come si dice?
"Non credo sia così, ho parlato con Edgardo Bauza. Mauro è il nostro capitano, sta giocando benissimo, ogni partita che gioca con l’Inter è un modo per dimostrare che è un grandissimo attaccante, facendo sempre gol. Questo lo porterà a vestire la maglia della nazionale. Noi confidiamo tantissimo in lui e che questa opportunità arrivi, lo merita e lo sta dimostrando. Anche se adesso bisogna rispettare l’organico attuale".
Farai l’allenatore?
"No, non ci ho mai pensato. Sono dirigente dell’Inter, è un onore sentirmi utile in questa posizione, rappresentare l’Inter in ogni parte del mondo è un privilegio".
Conoscesti Dybala a una partita della Fondacion Pupi:
"Sì, aveva 16 anni e giocava nell’Instituto de Cordoba. Già da allora si capivano le sue qualità e che era destinato a una grande carriera. Ora lo sta dimostrando e tutti lo vedono"
Ma è vero che eravate vicini a portarlo all’Inter?
"Quando era al Palermo siamo stati molto vicini a prelevarlo, ma alla fine non ci siamo riusciti. Ora gioca nella squadra che è la nostra rivale ma non smettiamo mai di ammirarlo. Anche quello che fa con la nazionale è bellissimo, speriamo possa continuare così perché ci dia tante soddisfazioni".
Come mai la Juventus in questi anni ha dominato in Italia?
"Sta dimostrando grande continuità, noi come Inter siamo sulla strada buona per costruire una squadra importante. La nuova proprietà di Suning ha grandi ambizioni, vuole riportare l’Inter a competere per qualcosa di importante. Penso che per noi sia una grande soddisfazione, perché l’Inter merita di tornare a lottare per qualcosa di importante".
Quello che è la Juve oggi è stata l’Inter negli anni scorsi:
"Il nostro ciclo è durato sette anni, abbiamo vinto tutto. Fu un’epoca straordinaria, ma tutti i cicli finiscono. Adesso siamo sulla strada per ricostruire qualcosa di importante: abbiamo grandi giocatori, Icardi è uno di questi. Con questi grandi giocatori e con questa nuova proprietà, penso che l’Inter tornerà nell’elite".
In Italia si parla di Argentina al Mondiale?
"Sì, io non ho dubbi. Le eliminatorie sono sempre state difficili e sempre si passa da momenti di difficoltà. Penso che la partita col Cile sarà un’ottima opportunità per ridarci fiducia".
Il Cile ha reso la vita difficile all’Argentina nelle ultime gare:
"L’Argentina deve pensare ad essere protagonista della partita, prendere l’iniziativa e pensare che ha i giocatori che possono rompere gli equilibri. L’Argentina può prendersi la partita in questo modo. Contro la Bolivia sarà difficile per la quota, però prima pensiamo al Cile. Spero che l'Argentina possa tornare a vincere un trofeo, lo meritano i tifosi e il Paese".
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