Intervistata da Sportitalia.com, l'avvocato Katia D'Avanzo ha sottolineato come la questione Acerbi-Juan Jesus sia stata trattata in maniera alquanto contorta soprattutto a livello mediatico: "Purtroppo in Italia esiste l’idea del 'politicamente corretto' a prescindere dalla realtà oggettiva. La situazione conflittuale che si è creata in un campo di calcio è stata strumentalizzata per diffondere il messaggio giusto e condivisibile dell’odio razziale, ma facendo un uso distorto dei reali fatti di causa e creando così una polemica processuale mediatica. Infatti, attualmente, esistono due tipi di processi: quello reale, che riguarda i fatti di causa così come si sono presentati e quello mediatico, ove ancor prima di avere una sentenza in mano, additiamo il dito su questo o suo quello, così da pulirci la nostra coscienza. Ribadisco una cosa: le vicende di campo e di spogliatoio rimangono vicende di campo e di spogliatoio, esattamente come quando litighiamo in famiglia, non possono esser strumentalizzate al solo fine di creare una visione politicamente corretta non attinente con la realtà”.

L'assoluzione del difensore dell'Inter è arrivata a dispetto di coloro che avevano già sparato sentenze di squalifica: “Esprimo il parere che l’opinione pubblica diventa molto spesso il vero arbitro del campo, a prescindere dal fatto oggettivo. Spesso si ricorre all’opinione pubblica attraverso i mass media, per ottenere consensi che non riguardano i fatti reali, approfittando della fede calcistica che ci appartiene ognuno di noi. Per essere arbitri bisogna fare uno step ulteriore: avere una visione d’insieme, e spesso immedesimarsi anche nella reale situazione di fatto con obiettività e realistica visione d’insieme. Se si vogliono cambiare veramente le discriminazioni che ogni  giorno ci dividono, non si devono usare le carte bollate a tradimento, ma il dialogo che credo sia l’unico strumento che attraverso lo sport possa trasmettere i valori che appartengono a noi Italiani”.

 

Sezione: News / Data: Ven 29 marzo 2024 alle 19:28
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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