Federico Jaselli Meazza, nipote del celeberrimo Giuseppe, ha lasciato una lunga intervista a GianlucaDiMarzio.com ricca di aneddoti interessanti sulla carriera di suo nonno: “Da ragazzo era milanista, ma poi c’è stato Zizì Cevenini, l'Icardi dell'epoca, e se ne innamorò. Ironia della sorte, mio nonno esordirà in prima squadra quando il suo idolo Cevenini passerà alla Juve. Aveva 17 anni: Poldo Conti, uno dei veterani di quell’Inter, apostrofò l’allenatore: 'Ora facciamo giocare anche i balilla?'. Da lì nacque il soprannome che mio nonno si portò dietro per tutta la carriera. Diventò presto uno dei pupilli del Duce, al punto che questi cercò di farlo a giocare a Roma nella Lazio. Il suo rapporto con lui? Mio nonno politicamente non si è mai schierato. Bravo e intelligente a tenersene al di fuori. È riuscito a non diventare un simbolo del regime senza metterselo contro. Lui era Meazza, calciatore, grande campione. La politica era un’altra cosa. Il periodo del 'piede gelato'? Nessuno capiva cosa fosse, Giuseppe consultò addirittura una maga. Finché un medico individuò un problema all’arteria e lo curò. Ormai però era passato un anno senza attività agonistica: l’Inter sembra non credere più in lui. Così fece un accordo con il Milan per un clamoroso trasferimento, gli diedero del traditore. Mio nonno accettò la nuova maglia perché voleva continuare a giocare, ma quando, al primo derby da ex, segnò per il Milan, Meazza pianse". Curiosità finale: "Peppino Prisco teneva la sua foto sul comodino, accanto alla mamma e a Ronaldo".

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Sezione: News / Data: Mar 22 gennaio 2019 alle 16:20
Autore: Andrea Morabito
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