"La linea suggerita da Comitato Tecnico Scientifico, che ha ispirato la decisione del governo, è scelta di buon senso. Premetto che sono anche un tifoso, un tifoso da stadio e mi guardo bene dal demonizzare lo stadio. Ma è importante, in questa fase di ripresa, evitare ogni occasione di assembramento. L'esperienza ci ha dimostrato che questo è fondamentale per bloccare la circolazione del virus". Lo dice il Prof. Raffaele Bruno, direttore della Clinica di Malattie Infettive Policlinico San Matteo di Pavia e interista, nell'intervista concessa a Sport Mediaset.

La strada più corretta forse sarebbe quindi quella indicata dal presidente della Liga Tebas ieri, cioè si torna allo stadio solo quando ci sarà il vaccino?
"Questo sarebbe l’ideale. Confortante che lo abbia dichiarato un presidente di una lega importante e dal forte valore economico come quella spagnola. Tutto quello che starà oltre questa posizione molto conservativa, sarà un compromesso non esente da rischi".

Ma lei, quando si potrà, tornerà allo stadio a vedere l’Inter?
"Non vedo l’ora di tornare allo stadio. Ma bisognerà farlo in totale sicurezza, quando potremo esultare per un gol, tornare ad abbracciarci e ‘darci il cinque’, una delle cose più belle per tutti noi tifosi".

Cosa pensa della scelta di Antonio Conte riconfermato allenatore dell’Inter?
"Con o senza Conte, l’Inter rimane e questa è l’unica cosa che vale. Certo, sono un tifoso deluso dalla sconfitta nella finale di Europa League. Parliamoci chiaro, “andarci vicino” conta solo a bocce. Non mi è piaciuto l’approccio alla partita. Non ho visto quella ‘garra’ che, forse, avrebbe potuto tenerci in partita di più e meglio".

Per quante notti ha sognato Messi all’Inter?
"Non ci ho creduto un secondo, sono sincero. E poi, da tifoso, non ho ancora capito questa proprietà: da un lato ci viene detto che si tratta di proprietà ricchissima, dall’altro poi il direttore sportivo dice che la priorità è sfoltire la rosa per incassare. Personalmente rimpiango e rimpiangerò per sempre il presidente Massimo Moratti: unico quello che lui e la sua famiglia hanno dato ai colori nerazzurri".

Da irriducibile tifoso interista, come lei si definisce, qual è il suo sogno ricorrente?
"Il Triplete, senza dubbio. Non c’è niente che regga il paragone. Il Triplete è per ogni tifoso dell’Inter il sogno ricorrente, ad occhi aperti. Ed anche ad occhi chiusi".

Sezione: News / Data: Dom 13 settembre 2020 alle 14:49 / Fonte: Sportmediaset.it
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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