HANDANOVIC 6 - Sembrava una serata tranquilla, poi tutto prende fuoco e lui deve raccogliere tre palloni in fondo al sacco. Reattivo sul primo squillo di Basic e sul sinistro dalla distanza di Immobile, le uniche giocate pericolose della Lazio nel primo tempo. Incolpevole sulle reti che arrivano dopo.
SKRINIAR 6 - Serata impegnativa, gli tocca allungare il piede più di una volta per sventare situazioni potenzialmente letali per i suoi. Sbaglia poco o nulla, poi nel finale si fa prendere il tempo da Milinkovic-Savic e buonanotte.
DE VRIJ 6 - Come al solito accompagnato dai fischi dei tifosi laziali, almeno nella prima fase del match, l'olandese mantiene alta la concentrazione e non si fa influenzare. Al posto giusto in più di una situazione di traffico prodotta dai padroni di casa, tranne nel finale sullo stacco di SMS in cui rimane a guardare.
BASTONI 6 - Felipe Anderson ha un altro passo rispetto a lui e i pericoli per la difesa nerazzurra arrivano quasi sempre dalla sua zona. Non può permettersi di staccare la spina neanche un secondo, gli serve molto mestiere per contenere l'avversario. In fase di costruzione mostra la solita sicurezza. Sfortunato nell'episodio del rigore. DAL 67' DUMFRIES 5,5 - Inizia bene, facendosi trovare al posto giusto. Poi dopo il 2-1 gli saltano i nervi e gli capita di mancare un aggancio che avrebbe potuto.
DARMIAN 6 - Probabilmente non ruba l'occhio per eleganza e velocità, ma tatticamente è un giocatore prezioso perché sa fare tutto e si incastra bene nelle esigenze della squadra. Partecipa attivamente all'azione del rigore ed è un pensiero costante per Hysaj. Nella ripresa cambia fascia e sfida la velocità di Lazzari.
BARELLA 6,5 - Autentico motorino, è praticamente in tutte le azioni difensive e offensive dell'Inter, compresa quella che porta al rigore grazie a un ottimo inserimento. Gli capita anche di sbagliare per eccesso di foga, ma l'elettricità che mette in campo è irrinunciabile. DALL'86' CALHANOGLU SV.
BROZOVIC 7 - I suoi cambi di gioco per Darmian e Dimarco sono il piatto forte della manovra offensiva nerazzurra e l'arma più insidiosa per la difesa biancoceleste, tendenzialmente fuori posizione sugli esterni. In una di quelle serate in cui è impensabile togliergli il pallone finché lui non decide di distribuirlo. Uno degli ultimi ad arrendersi.
GAGLIARDINI 6 - Chiamato a fare legna, ha di fronte Milinkovic-Savic che fisicamente si fa rispettare. Nonostante un po' di ruggine, il centrocampista bergamasco fa la sua parte, non sempre con grande pulizia tecnica ma con l'efficacia richiesta soprattutto in fase di contenimento. DAL 67' VECINO 5,5 - Dovrebbe dare freschezza e pericolosità davanti, finisce per fare confusione.
DIMARCO 6,5 - Contro Felipe Anderson per lui e Bastoni a volte sono dolori, il brasiliano è in serata e in velocità non ha rivali. Ma in fase di costruzione è un'autentica spina nel fianco di Marusic e della difesa di Sarri: sempre cercato e sempre trovato dai compagni. Praticamente, è un'ala offensiva di grande qualità. Terzo di sinistra in difesa nella ripresa, con grande cura.
PERISIC 6,5 - Torna a giocare da punta, ruolo che non apprezza. Eppure inizia alla grande con un assist che Dzeko non sfrutta, poi calcia perfettamente il rigore del vantaggio e sfiora la doppietta con un tracciante salvato da Reina. A questo aggiunge tanto spirito di sacrificio, corsa e senso tattico. Cala nella ripresa. DAL 67' CORREA 5,5 - Si piazza sul centrosinistra per avere lo spazio di cercare l'uno contro uno e in un paio di circostanze crea scompiglio tra le maglie biancocelesti. Poi si innervosisce e paga il clima creatosi in quella che era casa sua fino a pochi mesi fa.
DZEKO 6 - Terminale e regista offensivo, lavora tanto per la squadra e per contro riesce a rendersi meno pericoloso di quanto vorrebbe. Utile in fase di appoggio e di sponda, e nel difendere il pallone. Non riesce però ad approfittare delle difficoltà della difesa avversaria. DAL 75' MARTINEZ 5,5 - Il secondo gol della Lazio nasce da mancanza di sportività ma anche da una sua lettura offensiva da censurare.
ALL. INZAGHI 6 - Prima sconfitta in campionato, proprio quella che meno si aspettava. Per 70 minuti la sua squadra è padrona del campo, gestisce i tempi e rischia poco o nulla. Poi l'episodio del tutto casuale del rigore e la scorrettezza morale che porta alla rete di Felipe Anderson e che manda in tilt mentalmente i suoi. Risultato inspiegabile per il modo in cui si è sviluppata la gara. Stavolta i cambi non gli danno nulla.
LAZIO: Reina 6, Marusic 5,5, Luiz Felipe 6, Patric 6, Hysaj 5,5 (dal 66' Lazzari 6,5), Milinkovic-Savic 6,5, Leiva 6 (dall'85' Cataldi sv), Basic 5,5 (dal 66' Luis Alberto 6), Felipe Anderson 6,5 (dall'85' Akpa-Akpro sv), Immobile 6,5, Pedro 6 (dal 75' Zaccagni 6). All. Sarri 6,5
ARBITRO: IRRATI 6,5 - Dirige bene nel complesso, entrambi i rigori vengono visti dal campo e confermati dal VAR. Poi però l'episodio del 2-1 fa saltare i nervi a tutti e lo costringe a riprendere in mano le redini dell'incontro. Da regolamento non può fermare il gioco con Dimarco a terra, doveva essere Felipe Anderson, umanamente, a togliere il piede dall'acceleratore. Da quel momento la tensione rischia di portare a un pessimo finale, lui evita che la situazione degeneri.
ASSISTENTI: Perrotti 6 - Palermo 6
VAR: Mazzoleni 6,5
SKRINIAR 6 - Serata impegnativa, gli tocca allungare il piede più di una volta per sventare situazioni potenzialmente letali per i suoi. Sbaglia poco o nulla, poi nel finale si fa prendere il tempo da Milinkovic-Savic e buonanotte.
DE VRIJ 6 - Come al solito accompagnato dai fischi dei tifosi laziali, almeno nella prima fase del match, l'olandese mantiene alta la concentrazione e non si fa influenzare. Al posto giusto in più di una situazione di traffico prodotta dai padroni di casa, tranne nel finale sullo stacco di SMS in cui rimane a guardare.
BASTONI 6 - Felipe Anderson ha un altro passo rispetto a lui e i pericoli per la difesa nerazzurra arrivano quasi sempre dalla sua zona. Non può permettersi di staccare la spina neanche un secondo, gli serve molto mestiere per contenere l'avversario. In fase di costruzione mostra la solita sicurezza. Sfortunato nell'episodio del rigore. DAL 67' DUMFRIES 5,5 - Inizia bene, facendosi trovare al posto giusto. Poi dopo il 2-1 gli saltano i nervi e gli capita di mancare un aggancio che avrebbe potuto.
DARMIAN 6 - Probabilmente non ruba l'occhio per eleganza e velocità, ma tatticamente è un giocatore prezioso perché sa fare tutto e si incastra bene nelle esigenze della squadra. Partecipa attivamente all'azione del rigore ed è un pensiero costante per Hysaj. Nella ripresa cambia fascia e sfida la velocità di Lazzari.
BARELLA 6,5 - Autentico motorino, è praticamente in tutte le azioni difensive e offensive dell'Inter, compresa quella che porta al rigore grazie a un ottimo inserimento. Gli capita anche di sbagliare per eccesso di foga, ma l'elettricità che mette in campo è irrinunciabile. DALL'86' CALHANOGLU SV.
BROZOVIC 7 - I suoi cambi di gioco per Darmian e Dimarco sono il piatto forte della manovra offensiva nerazzurra e l'arma più insidiosa per la difesa biancoceleste, tendenzialmente fuori posizione sugli esterni. In una di quelle serate in cui è impensabile togliergli il pallone finché lui non decide di distribuirlo. Uno degli ultimi ad arrendersi.
GAGLIARDINI 6 - Chiamato a fare legna, ha di fronte Milinkovic-Savic che fisicamente si fa rispettare. Nonostante un po' di ruggine, il centrocampista bergamasco fa la sua parte, non sempre con grande pulizia tecnica ma con l'efficacia richiesta soprattutto in fase di contenimento. DAL 67' VECINO 5,5 - Dovrebbe dare freschezza e pericolosità davanti, finisce per fare confusione.
DIMARCO 6,5 - Contro Felipe Anderson per lui e Bastoni a volte sono dolori, il brasiliano è in serata e in velocità non ha rivali. Ma in fase di costruzione è un'autentica spina nel fianco di Marusic e della difesa di Sarri: sempre cercato e sempre trovato dai compagni. Praticamente, è un'ala offensiva di grande qualità. Terzo di sinistra in difesa nella ripresa, con grande cura.
PERISIC 6,5 - Torna a giocare da punta, ruolo che non apprezza. Eppure inizia alla grande con un assist che Dzeko non sfrutta, poi calcia perfettamente il rigore del vantaggio e sfiora la doppietta con un tracciante salvato da Reina. A questo aggiunge tanto spirito di sacrificio, corsa e senso tattico. Cala nella ripresa. DAL 67' CORREA 5,5 - Si piazza sul centrosinistra per avere lo spazio di cercare l'uno contro uno e in un paio di circostanze crea scompiglio tra le maglie biancocelesti. Poi si innervosisce e paga il clima creatosi in quella che era casa sua fino a pochi mesi fa.
DZEKO 6 - Terminale e regista offensivo, lavora tanto per la squadra e per contro riesce a rendersi meno pericoloso di quanto vorrebbe. Utile in fase di appoggio e di sponda, e nel difendere il pallone. Non riesce però ad approfittare delle difficoltà della difesa avversaria. DAL 75' MARTINEZ 5,5 - Il secondo gol della Lazio nasce da mancanza di sportività ma anche da una sua lettura offensiva da censurare.
ALL. INZAGHI 6 - Prima sconfitta in campionato, proprio quella che meno si aspettava. Per 70 minuti la sua squadra è padrona del campo, gestisce i tempi e rischia poco o nulla. Poi l'episodio del tutto casuale del rigore e la scorrettezza morale che porta alla rete di Felipe Anderson e che manda in tilt mentalmente i suoi. Risultato inspiegabile per il modo in cui si è sviluppata la gara. Stavolta i cambi non gli danno nulla.
LAZIO: Reina 6, Marusic 5,5, Luiz Felipe 6, Patric 6, Hysaj 5,5 (dal 66' Lazzari 6,5), Milinkovic-Savic 6,5, Leiva 6 (dall'85' Cataldi sv), Basic 5,5 (dal 66' Luis Alberto 6), Felipe Anderson 6,5 (dall'85' Akpa-Akpro sv), Immobile 6,5, Pedro 6 (dal 75' Zaccagni 6). All. Sarri 6,5
ARBITRO: IRRATI 6,5 - Dirige bene nel complesso, entrambi i rigori vengono visti dal campo e confermati dal VAR. Poi però l'episodio del 2-1 fa saltare i nervi a tutti e lo costringe a riprendere in mano le redini dell'incontro. Da regolamento non può fermare il gioco con Dimarco a terra, doveva essere Felipe Anderson, umanamente, a togliere il piede dall'acceleratore. Da quel momento la tensione rischia di portare a un pessimo finale, lui evita che la situazione degeneri.
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