"Il dato oggettivo è che la pandemia ha penalizzato i fatturati dei club. Grandi e piccoli. Dobbiamo rimetterci tutti in discussione. Noi proprietari, i dipendenti, anche i giocatori. I calciatori devono capire che non possono continuare a pretendere le stesse cifre. Gli scenari sono cambiati. In generale le valutazioni dei calciatori sono più basse". Lo afferma Rocco Commisso, numero uno della Fiorentina, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Cosa si può fare per uscire da questa situazione?
"Ho letto un’interessante analisi sui ricavi delle Top Leghe. La Serie A nel totale medio viene dopo Premier, Liga e Bundesliga. Se valutiamo solo la voce commerciale e il match-day scivoliamo addirittura ancora più indietro. Alla pari della Ligue 1 francese. Anche gli introiti televisivi dovrebbero essere valutati con attenzione. È chiaro che noi paghiamo la lingua italiana che non è molto parlata nel mondo. La Premier con l’inglese e la Liga con lo spagnolo hanno un grande vantaggio. Ma possibile che siamo dietro alla lingua tedesca? Insomma c’è molto da lavorare. Il calcio italiano che ha vinto tanti Mondiali che è amato e rispettato in ogni angolo del globo non può essere in questa posizione. Dobbiamo ripartire creando infrastrutture. Non possiamo solo vivere nel passato con i monumenti e la grande storia del nostro calcio, dobbiamo costruire un grande futuro".

È contento della squadra che ha costruito?
"Sì. Iachini mi piace. Ha la possibilità finalmente di lottare per un traguardo per il quale non ha mai combattuto. Il suo finale di campionato apre ad orizzonti importanti. Amrabat è fortissimo, peccato che non ci sarà contro il Torino. Ma a centrocampo abbiamo Castrovilli, Bonaventura, Borja Valero, Duncan, Pulgar. Da ex centrocampista so che questo reparto è il cuore della squadra. La Fiorentina ha bel cuore".

Che succede con Chiesa?
"Non lo so. Nei prossimi giorni parlerò con il ragazzo. A suo tempo ho promesso al babbo di Chiesa che lo avrei lasciato libero davanti a un’offerta giusta. Federico ha preferito non prendere in considerazione alcune richieste che erano arrivate dall’estero. Lo capisco, questo è l’anno dell’Europeo. Lui vuole fare bene in Italia per convincere il cittì Mancini. Però deve ricordare che è la Fiorentina che l’ha portato dove è adesso. E che deve fare le cose giuste. Chi vuole comprare ribadisce che la valutazione dei calciatori è scesa. Ma io dico che non è scesa quella dei grandi giocatori. Vedremo".

Il mercato è chiuso?
"Se ci saranno delle occasioni le sfrutteremo. Poi, non dimenticate che ci sarà anche il mercato invernale. I miei manager mi dicono che in inverno ci sarà un mercato molto vivo. L’anno scorso a gennaio ho comprato Amrabat, Kouame, Cutrone, Duncan, Igor. Con Kouame abbiamo rischiato perché era infortunato ma abbiamo portato a Firenze un grande attaccante".

Cosa si aspetta dall’inizio di campionato?
"Nella passata stagione è stato tutto in salita. Ora abbiamo il Torino sabato poi la trasferta con l’Inter, infine Samp e lo Spezia. Ci sono le condizioni per una buona partenza".

Aveva detto che avrebbe scritto una lettera al responsabile degli arbitri?
"Ho preferito lasciar perdere. Ma ribadisco che bisogna rivedere la regola sui falli di mano in area. Il Var funziona in maniera perfetta per il fuorigioco. Va usato in maniera altrettanto utile per i rigori. Gli episodi dubbi vanno tutti rivisti. Non voglio avere vantaggi se gioco col Benevento o lo Spezia né essere penalizzato se affronto la Juve o l’Inter. Tutti devono essere trattati alla pari. Come succede con il fuorigioco".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 18 settembre 2020 alle 11:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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