"Gent.ma Redazione,
nonostante l’addio del condottiero Conte, che evidentemente aveva già subodorato e previsto lo smantellamento della squadra campione d’Italia per imposizione da parte della proprietà cinese, l’infortunio di Eriksen, che ha privato la mediana di un elemento fondamentale, ed il sacrificio di Hakimi e Lukaku, immolati sull’altare della plusvalenza per questioni di bilancio e per reperire risorse da destinare soltanto in minima parte al completamento dell’organico, il grandissimo direttore Marotta, anche attenendosi alle direttive della proprietà, cioè l’oculatezza negli investimenti e la riduzione del monte ingaggi, tuttavia ha sopperito a queste carenze nell’organico affidando la guida della squadra al bravo Simone Inzaghi, cogliendo l’occasione dell’acquisto a parametro zero dell’ottimo Calhanoglu dotato di spiccata vena realizzativa con i tiri dalla distanza e molto abile nel dribbling con il quale crea superiorità, rimpiazzando Hakimi con il nazionale olandese Dumfries, laterale a tutta fascia che fornisce tanti assist per gli attaccanti, e colmando la lacuna in attacco con l’ottimo Dzeko che, oltre alla capacità realizzativa, crea gli spazi nell’area di rigore per il compagno di reparto, e Correa che, oltre alla tecnica sopraffina, ad un dribbling ubriacante ed alla capacità realizzativa, possiede visione di gioco e calibra passaggi ed assist con precisione. Pertanto, il direttore Marotta ha allestito e consegnato al bravo Simone Inzaghi un organico in grado di competere per riconfermarsi al vertice in campionato e per ben figurare in Champions, potendo lo stesso allenatore fare affidamento sulla solidità difensiva (Skriniar-De Vrij-Bastoni sono un bunker), sull’inesauribile Barella e sul puntero Lautaro Martinez che, alla tecnica, unisce potenza e rapidità nella conclusione a rete! E, se Sensi non sarà tormentato da malanni fisici, la mediana avrà il suo regista e la fase offensiva tante soluzioni! Il direttore Marotta è una garanzia: in un momento molto difficile in cui la stampa per mesi ha alimentato dubbi e perplessità sul futuro del club, prefigurando addirittura una disfatta con la conseguente fuga dei giocatori più rappresentativi, complici la prolungata lontananza ed il disimpegno della proprietà, egli ha saputo isolare la squadra e distoglierla dalla preoccupazione per l’incertezza societaria, ha rassicurato e compattato tutto l’ambiente sull’obiettivo da raggiungere, mantenendo alto il livello di concentrazione, e così è stato determinante per la vittoria dello scudetto.
Tuttora noi tifosi ci troviamo in uno stato di inquietudine e di turbamento per la situazione societaria perché la crisi che ha investito il gruppo Suning ha avuto ed ha ripercussioni negative sulla nostra Inter e quindi sempre più crescente è la sfiducia nei confronti della proprietà cinese che, a parere di noi tifosi, non offre garanzie di impegno finanziario negli anni a venire! Di certo, sarebbero deleteri i continui cambi di proprietà, soprattutto se alla guida del club si avvicendassero management di gruppi stranieri che, non avendo nessun legame con la città di Milano, non sarebbero di certo mossi dalla passione né dal senso di appartenenza ma da interessi prettamente economici! La via maestra non può che essere quella del coinvolgimento diretto di noi tifosi mediante l’azionariato popolare, indicato dal saggio manager e tifoso appassionato prof. Cottarelli, che assicura l’iniezione di capitale stabile sul quale non gravano interessi che invece la stessa proprietà deve corrispondere, assieme alla restituzione del prestito oneroso, ad Oaktree. C’è la consapevolezza, l’esito del sondaggio ne è la prova inconfutabile, che l’intervento, il coinvolgimento diretto di noi tifosi è indispensabile per dare solidità economica alla nostra Inter, conditio sine qua non per garantire un alto livello di competitività alla squadra di modo che raggiunga traguardi sempre più ambiziosi e conquisti sempre più trofei, anche in ambito europeo, in continuità con la storia gloriosa del club! Con l’impegno diretto di noi tifosi quali azionisti sarà fortemente radicato quel senso d’appartenenza in parte svanito dopo l’uscita di scena del presidentissimo Massimo Moratti e si porrà l’esigenza, già avvertita da tempo, di mettere alla guida del club un presidente che rappresenti la tradizione, sia percepito come il punto di riferimento, viva l’Inter nella sua quotidianità ed investa tanta passione per rinsaldare il legame tra la proprietà ed il popolo nerazzurro! Un nocchiero che ha abbandonato la nave per tanto tempo non può restare al timone dell’Inter! Sarebbe opportuno che i grandi imprenditori di fede nerazzurra uscissero dal torpore e, prendendo come esempio il mecenate Giorgio Armani che nel 2008 ha rilevato la proprietà della gloriosa Olimpia e con ingenti investimenti l’ha resa competitiva e vincente (dieci trofei in questi tredici anni di era Armani), in unità d’intenti formassero una cordata per rilevare la maggioranza detenuta da Suning e condividessero la gestione del club con i tifosi aderenti all’azionariato popolare e quindi coordinati e rappresentati nella stessa gestione dalla società Interspac del Prof. Carlo Cottarelli!
nonostante l’addio del condottiero Conte, che evidentemente aveva già subodorato e previsto lo smantellamento della squadra campione d’Italia per imposizione da parte della proprietà cinese, l’infortunio di Eriksen, che ha privato la mediana di un elemento fondamentale, ed il sacrificio di Hakimi e Lukaku, immolati sull’altare della plusvalenza per questioni di bilancio e per reperire risorse da destinare soltanto in minima parte al completamento dell’organico, il grandissimo direttore Marotta, anche attenendosi alle direttive della proprietà, cioè l’oculatezza negli investimenti e la riduzione del monte ingaggi, tuttavia ha sopperito a queste carenze nell’organico affidando la guida della squadra al bravo Simone Inzaghi, cogliendo l’occasione dell’acquisto a parametro zero dell’ottimo Calhanoglu dotato di spiccata vena realizzativa con i tiri dalla distanza e molto abile nel dribbling con il quale crea superiorità, rimpiazzando Hakimi con il nazionale olandese Dumfries, laterale a tutta fascia che fornisce tanti assist per gli attaccanti, e colmando la lacuna in attacco con l’ottimo Dzeko che, oltre alla capacità realizzativa, crea gli spazi nell’area di rigore per il compagno di reparto, e Correa che, oltre alla tecnica sopraffina, ad un dribbling ubriacante ed alla capacità realizzativa, possiede visione di gioco e calibra passaggi ed assist con precisione. Pertanto, il direttore Marotta ha allestito e consegnato al bravo Simone Inzaghi un organico in grado di competere per riconfermarsi al vertice in campionato e per ben figurare in Champions, potendo lo stesso allenatore fare affidamento sulla solidità difensiva (Skriniar-De Vrij-Bastoni sono un bunker), sull’inesauribile Barella e sul puntero Lautaro Martinez che, alla tecnica, unisce potenza e rapidità nella conclusione a rete! E, se Sensi non sarà tormentato da malanni fisici, la mediana avrà il suo regista e la fase offensiva tante soluzioni! Il direttore Marotta è una garanzia: in un momento molto difficile in cui la stampa per mesi ha alimentato dubbi e perplessità sul futuro del club, prefigurando addirittura una disfatta con la conseguente fuga dei giocatori più rappresentativi, complici la prolungata lontananza ed il disimpegno della proprietà, egli ha saputo isolare la squadra e distoglierla dalla preoccupazione per l’incertezza societaria, ha rassicurato e compattato tutto l’ambiente sull’obiettivo da raggiungere, mantenendo alto il livello di concentrazione, e così è stato determinante per la vittoria dello scudetto.
Tuttora noi tifosi ci troviamo in uno stato di inquietudine e di turbamento per la situazione societaria perché la crisi che ha investito il gruppo Suning ha avuto ed ha ripercussioni negative sulla nostra Inter e quindi sempre più crescente è la sfiducia nei confronti della proprietà cinese che, a parere di noi tifosi, non offre garanzie di impegno finanziario negli anni a venire! Di certo, sarebbero deleteri i continui cambi di proprietà, soprattutto se alla guida del club si avvicendassero management di gruppi stranieri che, non avendo nessun legame con la città di Milano, non sarebbero di certo mossi dalla passione né dal senso di appartenenza ma da interessi prettamente economici! La via maestra non può che essere quella del coinvolgimento diretto di noi tifosi mediante l’azionariato popolare, indicato dal saggio manager e tifoso appassionato prof. Cottarelli, che assicura l’iniezione di capitale stabile sul quale non gravano interessi che invece la stessa proprietà deve corrispondere, assieme alla restituzione del prestito oneroso, ad Oaktree. C’è la consapevolezza, l’esito del sondaggio ne è la prova inconfutabile, che l’intervento, il coinvolgimento diretto di noi tifosi è indispensabile per dare solidità economica alla nostra Inter, conditio sine qua non per garantire un alto livello di competitività alla squadra di modo che raggiunga traguardi sempre più ambiziosi e conquisti sempre più trofei, anche in ambito europeo, in continuità con la storia gloriosa del club! Con l’impegno diretto di noi tifosi quali azionisti sarà fortemente radicato quel senso d’appartenenza in parte svanito dopo l’uscita di scena del presidentissimo Massimo Moratti e si porrà l’esigenza, già avvertita da tempo, di mettere alla guida del club un presidente che rappresenti la tradizione, sia percepito come il punto di riferimento, viva l’Inter nella sua quotidianità ed investa tanta passione per rinsaldare il legame tra la proprietà ed il popolo nerazzurro! Un nocchiero che ha abbandonato la nave per tanto tempo non può restare al timone dell’Inter! Sarebbe opportuno che i grandi imprenditori di fede nerazzurra uscissero dal torpore e, prendendo come esempio il mecenate Giorgio Armani che nel 2008 ha rilevato la proprietà della gloriosa Olimpia e con ingenti investimenti l’ha resa competitiva e vincente (dieci trofei in questi tredici anni di era Armani), in unità d’intenti formassero una cordata per rilevare la maggioranza detenuta da Suning e condividessero la gestione del club con i tifosi aderenti all’azionariato popolare e quindi coordinati e rappresentati nella stessa gestione dalla società Interspac del Prof. Carlo Cottarelli!
Michele
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