Padrona del proprio destino, ma schiava del Tempo. E’ la condizione ambivalente che sta vivendo l'Inter da qualche settimana a questa parte, imprigionata in un limbo che non le permette di godersi appieno il meraviglioso presente sportivo in campionato senza pensare a un prima e a un dopo. C’è chi vola avanti con la mente, progettando nei minimi dettagli le modalità di una festa scudetto che non sarà certamente a sorpresa ma sicuramente esploderà al momento opportuno, e chi si guarda indietro con qualche rimpianto per l’uscita prematura dalla Champions League per mano di quell’Atletico Madrid che nei quarti di ritorno si è sciolto in 4’ al Westfalenstadion sotto i colpi del Borussia Dortmund, la squadra teoricamente più debole delle top 8 d’Europa.

Il passato e il futuro si intrecciano anche attorno al nome di Steven Zhang, che sta lavorando in queste ore per scongiurare il rischio di diventare un ricordo come ex presidente dell’Inter e, al contempo, per allungare il suo mandato con l'idea di aggiungere altri trofei in bacheca negli anni a venire. Le ipotesi finanziarie sul domani societario della Beneamata si sprecano a livello mediatico, ma qualche indizio più concreto sul tema più che mai scottante è arrivato in via ufficiale dalla dirigenza, nella persona di Beppe Marotta, che durante la cerimonia del ‘Premio Bearzot’ assegnato lunedì scorso a Simone Inzaghi ha dipinto così la situazione: "Cosa succederà dopo il 20 maggio (scadenza del prestito di Oaktree, ndr)? Non è una domanda a cui posso rispondere perché interessa la proprietà - ha puntualizzato l’ad varesino -. La speranza è che Steven Zhang possa andare avanti. Ci sono tutti i segnali positivi per questo, la nostra situazione è molto tranquilla dal punto di vista economico. Siamo sereni e speriamo di continuare con la famiglia Zhang. Posso solo dire che domenica ho parlato con lui, non è stato presente fisicamente ma lo abbiamo sentito quotidianamente e posso dire che è il proprietario perfetto”.

Eccolo il ‘presente’ che ritorna, accompagnato da una negazione per sottolineare che il numero uno del club, pur vicino alle vicende di Viale della Liberazione, da mesi non è nello stesso luogo in cui Lautaro Martinez e compagni stanno scrivendo una pagina di storia del club con la conquista davvero vicina dello scudetto numero 20. La distanza geografica e la distanza temporale presto saranno definite da coordinate spazio-temporali in cui si incroceranno la seconda stella e le volontà di Zhang.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 18 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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