È una Champions League mai vista. Senza dubbio. Mai come quest'anno, infatti, il pronostico resta sospeso. A confermarlo è questo avvio di stagione per tanti versi sorprendente: non pare esserci nessuna corazzata inaffondabile. Dando uno sguardo alle solite note, ci si rende conto che ogni squadra ha grossi pregi ma anche tanti limiti. A partire dai campioni in carica del Liverpool. I Reds restano uno squadrone, l'avvio in Premier League è lì a testimoniarlo, ma non c'è praticamente stato mercato in entrata e, magari, stavolta Klopp potrebbe rinunciare a qualcosa in Europa per l'obiettivo casalingo. Restando in Inghilterra, bisogna registrare il ko del Manchester City a Norwich nell'ultima di campionato: sorpresona che sottolinea i limiti atavici dei Citizens a livello difensivo, acuiti dalla lunga serie di infortuni. E il Tottenham? Difficile vedere gli Spurs ripetere la cavalcata dell'anno passato. Non va meglio a Barcellona e Real Madrid, partiti con tanti dubbi e qualche 'caso' di troppo. Anche Bayern Monaco e Paris Saint-Germain hanno mostrato lacune di vario genere, così come la Juventus. I bianconeri, quest'anno, non sembrano più così 'ingiocabili' in Italia come nel recente passato: effetto del cambio di filosofia di gioco e di qualche incomprensione di mercato. A complicare il tutto, poi, ci si è messo l'infortunio di Chiellini: un gaio enorme per la difesa di Sarri, che ha già dato segnali di insofferenza.

Chiariamo il concetto: parliamo in ogni caso di squadre di primissimo livello, formate da giocatori di enorme qualità. Ma sembrano tanti giganti dalle gambe corte: forzuti (soprattutto dalla cintola in su) e poco stabili. In queste pieghe, potrebbero insinuarsi le outsider. E ci riferiamo all'Atletico Madrid, al Borussia Dortmund e al Napoli. Più difficile, sulla carta, per Ajax e Chelsea azzeccare l'exploit.

E l'Inter? L'Inter è una squadra nuova, fresca, che ha cambiato tantissimo a ogni livello, dalla panchina al campo. Nuovo allenatore, nuovi giocatori e nuovo anche lo schema tattico. Il girone è ancora di ferro, esattamente come l'anno passato. Ma, proprio perché non esistono avversarie invincibili, sognare non è vietato. Antonio Conte sa come motivare ogni singolo giocatore a sua disposizione, e in tal senso una grossa mano rispetto all'anno scorso la darà il fatto di poter avere una lista Uefa senza defezioni. Massima libertà di scelta e conseguente gestione ottimale delle energie tra coppa e campionato. La rosa nerazzurra appare ben equilibrata, con il giusto mix di veterani ancora affamati e nuove leve in cerca di gloria. C'è tutto per fare bene e sorprendere. Il rischio più grande, forse, è quello di privilegiare inconsciamente la Serie A all'Europa: anche qui toccherà all'allenatore scansare i guai. E una prima risposta la sia avrà subito, già stasera, contro quello Slavia Praga capace di incantare in Europa League appena un anno fa.

L'equilibrio è evidente, lo spazio per intrufolarsi c'è. Kick off!

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 settembre 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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