"Egregio Direttore,
Immagino Le saranno fischiate un po' le orecchie nel leggere lunedì mattina (non penso Le siano sfuggite...) le sagge argomentazioni di L. Garlando sull'ennesima debacle dell'Inter in campionato. Ricalcano “stranamente”, senza rischiare di apparire immodesto o presuntuoso, una parte di quelle che Le avevo inviato due notti fa. Vorrei pure tranquillizzarla sul fatto che io e Luigi non siamo parenti - ci accomunano soltanto le desinenze del suo cognome e del mio nome... - tanto meno ci eravamo scambiati, nottetempo, chattando, le identiche vedute. Bellissima, me lo lasci dire, l'elegante sottolineatura con cui Garlando ha rispedito ai mittenti “le critiche al criticatore”, tra cui le Sue. Garlando è un giornalista serio e preparato e non lo dico solo perché sono note le sue “simpatie” per la Beneamata, bensì perché, a differenza di tanti altri colleghi, è “un interista avveduto e soprattutto disincantato” e 'ho detto tutto', come se ne uscì Peppino De
Filippo con Totò in un noto film della coppia. E poi, come si potrebbe “non apprezzare” un giornalista che nella (ex) amata Gazzetta ha fatto le scarpe ad un ex prima firma di quella testata, Alberto Cerruti, un simpatizzante milanista (checché lui se ne schermisse, ma mica c'eravamo io o Garlando come invitati - qualche anno fa - alla festa dei 25 anni di presidenza di B. al BBilan, con tanto di “boxino commemorativo” a sua firma, l'indomani, sul giornale!!!). Sembra, però, che Garlando si sia dimostrato un po' ingrato verso il collega più anziano, ma questi sono affari suoi, anzi loro. Tornando a bomba mi auguro giustamente che Thohir, per il bene suo, dell'Inter, di chi ci lavora e “campa” e soprattutto delle coronarie degli appassionati nerazzurri, passi il Rubicone (e tutti gli altri rii, fiumiciattoli, torrenti, fiumi, bacini artificiali, stretti, mari interni e quant'altro separi Giacarta da Milano) e compia l'insano (per le casse societarie, almeno inizialmente) gesto. Qualsiasi altra scelta diversa dall'esonero di Mazzarri darebbe il senso di una deriva molto masochistica e poco manageriale e farebbe esplodere la disaffezione degli spettatori allo stadio e degli abbonati alle pay TV (io, se fossi in Lapo De Carlo, invierei pure la disdetta per l'arredo del tunnel....). Il presidente approfitti, pertanto, della sosta per le nazionali perché poi il calendario incombe - dopo la ripresa e fino alla prima decade di novembre - con doppi impegni settimanali e non lascerebbe altro tempo per una decisione così importante. Questa volta Thohir, a dispetto delle prime dichiarazioni a caldo dopo la disfatta di Firenze, ci stupisca in positivo e, all'incontrario di quanto fece con l'improvvido e inopinato rinnovo estivo del tecnico (anziché, eventualmente, a campionato in corso), decida, senza altre esitazioni, per il suo esonero. Il tenore ed il contenuto delle ennesime inascoltabili esternazioni di Mazzarri nel post gara fiorentino non hanno fatto altro che “arricchire” la sua già sordida bacheca di inadeguatezze. Per favore, Presidente Thohir, si improvvisi ostetrica e tagli 'sto “maledetto” cordone ombelicale. Vedrà che Guidolin (o, in subordine, l'ambizioso Zenga) non saprà resistere alla tentazione di rientrare - da interista ed al capolinea (forse) di una carriera da allenatore più che discreta - nel “giro che conta” (ma quando gli ricapita!!!). A patto, però, che lasci la bici a Udine o, tuttalpiù, a Castelfranco Veneto, perché dovrà rimettere in corsa l'Inter prima che la salita diventi troppo dura. Perché purtroppo la discesa, tra calcio e ciclismo, ha connotazioni e, soprattutto destinazioni, diametralmente opposte....
Cordiali saluti.
P.S.: certo è che se il modus operandi di Thohir si manifesta con l'echeggiare l'annuncite di Renzi - con tanto di promesse di acquisti a gennaio - tanto per distogliere l'attenzione dei residui beoti nerazzurri dall'unico, vero problema, cioè Mazzarri, mantenendo, pertanto, lo status quo, mi toccherà dover dar ragione, mio malgrado, a Lapo De Carlo ed al suo tunnel.....
P.P.S.: come avrà facilmente dedotto, tutte le suddette argomentazioni sono datate di un giorno: le ho fatte decantare un po', manco fossero chicchi d'uva di un vino “pregiato”. Invece, nel frattempo, sono già diventate aceto, proprio quello che tanti vorrebbero far bere a Mazzarri per convincerlo a togliere le tende.... Voglio solo sperare che l'unica motivazione che ha indotto Thohir a dargli un'altra chance (dopo tutte quelle che ha già avuto negli ultimi 15 mesi) sia meramente di natura economica: ossia che il Presidente conti sul fatto che la probabile debacle interna col Napoli nella prossima gara di campionato (officiante il ripudiato Benitez) possa indurre il tecnico (se ha un minimo di dignità) a dare le dimissioni e a fargli risparmiare, pertanto, una quindicina di milioni (lordi) di ingaggio per gli altri due anni residui di contratto. Fosse altrimenti (ed è l'evenienza più “plausibile”), avrebbe lasciato incancrenire la situazione per altri 15 giorni
, regalato altri punti alle dirette concorrenti, nauseato gli appassionati e contribuito ad aumentare a dismisura la disaffezione da questo sport. Come già non bastassero le vergognose performance di un vertice federale e di una classe arbitrale indegni che, tanto per esemplificare, anziché provvedere a designare - per la gara clou di domenica scorsa - un arbitro super partes (“.... al di sopra di ogni sospetto”, direbbe il compianto Gian Maria Volontè), ha pensato “bene” di scegliere l'unico vergognoso retaggio di Calciopoli, alias Gianluca Rocchi, (per quanto assolto per insufficienza di prove, ma “ricusato”, anche se non ufficialmente, proprio dalla Società Inter per ben 2 anni - Ottobre 2011/Settembre 2013 - causa malefatte pregresse). Come se in una repubblica delle banane come l'Italia, con i rappresentanti istituzionali (sic!) ridotti ad avventori da bar sport, con il presidente federale squalificato dall'UEFA 6 mesi per offese razziste e con i lapsus
freudiani (imperdonabili) di certi siti societari, la cultura del sospetto non bastasse già da sola a seminare zizzania e a rovinare, definitivamente, il giocattolo.
P.P.P.S.: al di là delle mie personali aspettative sul nome del nuovo (eventuale) tecnico interista (Guidolin) - tanto vagheggiate, quanto forse poco “praticabili” - sembra proprio che il nome di Walter Zenga stia raccogliendo i più ampi consensi, al di là del fatto che, molto onestamente, si rivelerebbe una scelta quasi obbligata per mancanza di “concorrenza”. In ogni caso, intendo formulare al riguardo un'unica considerazione, che non mette più di tanto a dura prova la mia memoria che, in materia interista, è molto fervida: potrebbe essere anche un segno del destino, nel senso che Walterone potrebbe ricominciare là da dove aveva lasciato, ossia dalla finale di Coppa Uefa vinta nel maggio 1994 contro il Casinò Salisburgo. Una serata vissuta dal vivo (all'epoca avevo l'abbonamento per il campionato e l'opzione per le coppe), perennemente sulle montagne russe e firmata, poi, dal gol risolutore di Wim Jonk. Fu la famosa stagione in cui, con Marini in panchina subentrato a Bagnoli, si rischiò seriamente di sporcare la fedina sportiva con la discesa agli inferi (habitat naturale, in versione down, dei cuginastri). Fantasticare una replica trionfale della (nuova) Europa League, con annesso ingresso diretto alla Champions, non sarebbe male - quasi a prescindere dall'esito in campionato - per battezzare la rentrée all'Inter di Zenga. Un ultimo ricordo di quel post-gara: a Walter venne chiesto se non gli dispiacesse lasciare l'Inter (per la Sampdoria) proprio in una serata del genere e lui se ne uscì con una delle sue solite guasconate: “E chi se ne frega!” Impareggiabile Zenga! E allora, se mai sarà , bentornato a casa, Walter. Dopo tanto attendere......
P.P.P.P.S.: confortato dalla “solita” memoria, mi sovviene una soluzione ideale per il futuro immediato dell'Inter, che unirebbe l'utile (vittoria col Napoli) al dilettevole (siluramento di Mazzarri). Dopo aver goduto, dal vivo, come un riccio per la doppietta di Roby Baggio nel 3-1 sul Real Madrid in un mercoledì di Champions del 1998 ed aver visto rimontare, la domenica seguente, la Salernitana in campionato - con gol del pareggio del Cholo e quello vincente di Zanetti al 94° - rimasi basito, più quasi del “povero” (lui sì) Simoni, alla notizia dell'esonero improvviso, quanto immeritato, del tecnico cremonese. Se ricapitasse al livornese che è attualmente assiso sulla nostra panchina non sarebbe, certo, una scandalo e comunque, per lui, un addio “onorevole”.
Orlando
"Buona sera,ma e'possibile che dobbiamo finire cosi in basso
,abbiamo un allenatore che gia'da un anno ci fa'dannare tutti
x mancanza di risultati,gioco e simpatia.non sa'piu'dove attaccarsi,continuiamo a prendere giocatori scarti di altri
club,e a sentire i prossimi nomi di male in peggio, basta!
almeno facciamo giocare i giovani,almeno proviamo e speriamo
che crescano.MAZZARI a casa subito!altrimenti bruciamo un altro anno,se THOHIR lo tiene ancora non ha capito niente neppure lui,nonostante ha tirato fuori un sacco di soldi x tenerci a galla,e non vorra' rimetterci.abbiamo una rosa di giocatori che facciamo ridere, un solo esempio:GUARIN,sembra un squalo in una sala da ballo,vorrebbe sbranare tutti,ma manca l'acqua.allora via libera a ZENGA, subito.FORZA INTER,grazie x l'ascolto".
Benedetto
"Spett. Redazione,
volevo ringraziare Maurizio Pizzoferrato
per il suo articolo.
Qualche settimana fà avevo scritto a voi della redazione
di chiedere al mister ragguagli, senza nascondersi.
Speriamo non sia tardi, e che il mister badi più alla squadra
che al modo in cui deve rapportarsi con la stampa.
Proseguendo nell'articolo, credo che la società stia avanzando ipotesi di mercato solo per distogliere e attenuare la tensione dei tifosi, ma la gaffa la fa se crede che serve un centrocampista vista che il nostro punto debole per il gioco di mazzarri sono le ali. Se non arrivano cross giocabili chi dovrebbe colpire di testa. A me non risulta che l'Inter abbia fatto 4 o 5 cross a partita (escludendo i calci piazzati) in area, per i colpitori di testa. Affermare una cosa del genere significa far capire che non si hanno le idee chiare e che il progetto Mazzarri è ormai allo sbando. Grazie dell'opportunità Cordiali saluti".
Domenico
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