"Gentile Redazione,
viene subito da chiedersi se l’immagine che più si confà all’inopinabile debacle interna di domenica scorsa sia quella dei nerazzurri che si sono sciolti come neve al sole (pur giocando di sera) o, più semplicemente, quell’altra di essere stati eclissati dalla montante luna viola, più che di colore rosso! I paragoni con certi eventi atmosferici fuori stagione o addirittura con altri di natura astronomica quanto mai attuali si potrebbero proprio sprecare per la notte che avrebbe potuto avere, invece, tutt’altro esito sportivo e soprattutto sancire una fuga verso traguardi insperati solo fino ad un mese e mezzo fa. E’ difficile pure stabilire se abbia “dato di matto” più Handanovic con la sua goffaggine sul retropassaggio di Medel che ha portato al rigore, sulla sua parata in versione “papera” del raddoppio viola, od ancora sulla mancata uscita che ha generato l’espulsione di Miranda; oppure Mancini con la sua testardaggine a proporre giocatori fuori
ruolo (in primis Santon, Medel e Perisic), a corto di fiato (come Kondogbia) o di continuità (tipo Guarin), per tacere dello scriteriato minestrone tattico con il quale ha cercato di rianimare - a partire dallo 0-2 - un’Inter mai vista in versione così autolesionistica, al di là dei sicuri meriti dello scaltro Paulo Sousa e dei suoi diligenti interpreti. In attesa di sapere se il tecnico portoghese potrà essere in futuro più accostabile ad un Villas Boas qualsiasi piuttosto che catalogabile sul solco latino tracciato dal vate Mourinho, ci si interroga su chi o che cosa abbia indotto il Mancio a rivoluzionare l’assetto tattico abituale della squadra per puntare su un anacronistico (e pertanto simil-mazzarriano) 3-5-2 di partenza, “adeguando” al peggio il modulo nerazzurro allo schieramento degli avversari, votato ad un sapiente possesso palla ed a feroci quanto micidiali ripartenze. Ad un certo punto, contro ogni “logica”, Mancini non c’ha capito più una mazza, lasciando i nerazzurri in balia del torello viola e rinviando fin quasi all’80° l’effettuazione del 3° cambio: perso per perso, ci si chiede perché abbia “rinunciato” addirittura in partenza a Ljajic (con il prossimo 34enne Palacio preferitogli come sostituto dell’infortunato dell’ultima ora Jovetic), l’unico elemento - il serbo - in grado di creare superiorità numerica con la sua innata capacità di saltare l’uomo, a maggior ragione dopo lo 0-3 e l’espulsione di Miranda. Detto chiaramente col senno di poi, se il Mancio aveva così tanto timore di alcuni giocatori avversari (su tutti un certo Marcos Alonso, manco fosse stato Roberto Carlos o Andreas Brehme), a tal punto da snaturare le certezze tattiche finora acquisite con la disposizione a rombo del centrocampo e l’ex linea difensiva “Maginot”, schierata a 4, avrebbe dovuto adottare - al di là dell’imprevedibile triplete di svarioni del portiere sloveno - un atteggiamento tattico più attendista, quasi a copiare quello dell’avversario, pur col serio rischio di finire con l’impattare la partita. Ma adesso, con un pareggio, i nerazzurri sarebbero ancora in testa alla classifica da soli, con la 1a inseguitrice rimasta a 3 punti e soprattutto ai tifosi meno smemorati non sarebbero affiorati alla mente i cattivi presagi di un recente passato con quel clone di un Inter-Cagliari 1-4 che fu (quasi identica la data di calendario della partita: dom. 28/09/14 allora, dom. 27/09/15 l’altro ieri; stesso rigore subìto nel 1° tempo; identica tripletta patita da uno sconosciuto: allora Ekdal, ora Kalinic; stessa espulsione sopportata nella prima metà gara: allora Nagatomo, ora Miranda; “medesimo” arbitro, nel senso di appartenente alla “griglia dei supposti portafortuna”, almeno negli score delle partite dirette: allora Banti ora Damato; ed infine lo stesso modulo di partenza, il vituperato 3-5-2). I più scaramantici sono autorizzati sin d’ora a toccarsi o, più banalmente, a brandire non meglio precisati oggetti idonei ad allontanare la jella.....
Invece, con un insospettabile quanto insopportabile haraqiri, Mancini si è consegnato armi e bagagli all’avversario e - nota ancora più dolente - al pubblico ludibrio di gufi, rosiconi e “produttori di autodepressione”, tanto per parafrasare la recente uscita - anche se formulata in un contesto diverso - di un noto personaggio pubblico. Costoro non aspettavano altro, privandosi anche della (auspicata) decenza di provvedere a leccarsi ferite proprie mai rimarginate (juventini e rossoneri sono usciti sconfitti nel 50% delle gare di campionato finora disputate), non curandosi nemmeno di occupare, in coppia e stabilmente da lunedì sera, la parte destra della classifica. I dirimpettai in particolare, “bravi” come sono a distinguersi sempre dagli altri, son capaci pure di godere per interposta persona, leggasi Giorgio Squinzi, presidente del Sassuolo calcio nonché di Confindustria, noto tifoso rossonero. Vien però da chiedersi - giusto per par condicio - a quale sorta di rinunce erotiche si fosse mai sottoposto lo stesso presidente all’indomani delle due settine di reti subìte dal ”suo” Sassuolo contro l’Inter negli ultimi 2 campionati che - tanto per non fare distinzioni - gliene aveva rifilata una al suo domicilio 2 anni fa, l’altra a San Siro giusto lo scorso anno, addirittura confezionata dall’innominabile WM.
Non ci si deve lamentare neppure troppo della direzione di Damato - sulla quale in precedenza mi ero speso, col senno di poi improvvidamente, in termini di “garante di buon esito” - anche se non ci si può non chiedere se lo stesso “coraggio” di decretare un rigore del genere al 2° minuto di gioco, pur esistente, sarebbe stato denotato anche su altri campi e soprattutto con altre maglie schierate. Ma si sa che i nerazzurri sono storicamente votati a subire le “sperimentazioni altrui”: sempre niente al confronto coi dirimpettai che affollano MilanLab.......
Dai Mancio (detto “confidenzialmente” da un coetaneo), non fare il fenomeno inventandoti chissà quali allestimenti tattici per la prossima trasferta! Per sperimentare le “c***ate”, ti rimane solo il tempo delle restanti amichevoli infrasettimanali, visto che quella col Lecco non ti è bastata. Fai il turnover “dovuto” (dentro Gnoukouri e Brozovic, fuori Guarin e Kondogbia, in campo - incredibilmente - Juan Jesus, in panca Telles), non solo quello imposto dal giudice sportivo (il rientrante Murillo per lo squalificato Miranda) o dagli infortuni (Ljajic al posto di Jovetic?). A Genova, da dove - almeno in casa Sampdoria - l’Inter è uscita spesso vincente, occorre ripartire subito con 3 punti, pena passare le 2 settimane di sosta pre-Juve a roderci il fegato e ad imprecare alla luna, anche senza “godere” di un’altra eclissi, anche perché la prossima in versione “super” è prevista soltanto nel lontano 2033......
Cordiali saluti.
P.S.: ormai per (provare a) commentare certe ignobili aperture dell’ex amata Gazzetta non residuano più aggettivi: quella di stamane (29/09) accostava proditoriamente in un comune presente di guai (???) due compagini “molto diverse” della stessa città, distanziate in classifica di “appena” 10 posizioni (l’una - quella nerazzurra - “ancora” prima, l’altra - quella rossonera - a suo modo “prima”, ma nella parte destra della graduatoria, pertanto di fatto undicesima), in una titolazione dai toni a dir poco parossistici.
Bastava “ripulire” la parola ‘INTER’ dal boxino circolare, sbianchettare l’ultima vocale di ‘MILANO’ e togliere l’immagine di Mancini dalla foto annessa per una titolazione - se non altro - più aderente alla realtà dei numeri: “I guai del Milan. MILAN CHE FATICA”. “E che ce voleva?”, come direbbero a Roma.
Questa è l’aria che tira da un po’ di anni in quella redazione. Ma dai su, Andrea Monti: se si impegna un po’ di più, ce la può fare anche Lei a mistificare un po’ di meno la verità!
Orlando
"Condivido al 100% l'editoriale di Filippo Tramontana "Tutti tranne te" dove si evince che lo sport preferito della stampa italiana (televisiva e cartacea)è sparare sull'Inter in ogni caso.Lo ha fatto quando siamo stati sul tetto del mondo,in questi quattro anni di anonimato e ovviamente lo fa ora che siamo in testa alla classifica.C'è sempre un buon motivo per parlare male,per criticare,per insinuare dubbi. Fin qui nulla di nuovo....Ora mi chiedo:possibile che non ci sia all'Inter un dirigente un DS,un addetto stampa che si faccia sentire per smentire questi soloni del calcio pronti a spargere zizzania e paragonare l'Inter al Milan (6 punti in meno in 6 giornate).Non abbiamo uno straccio di dirigente (vedi Galliani, Marotta ,Sabatini)pronti a intervenire,a difendere la squadra,i giocatori, ma soprattutto i tifosi da questo becerume mediatico? Non è compito dell'allenatore,opporsi ai continui attacchi della stampa,ma di una Società forte e strutturata. Non tutti sono Mourinho.Solo così arriveranno risultati positivi,lasciando giocatori e tecnico lavorare serenamente".
Max
"Osservazioni sparse dopo la Fiorentina :
1. Handanovic è debole nel gioco coi piedi. Lacuna da colmare, e pure in fretta.
2. Mancini ha toppato lo schieramento tattico perchè ha disorientato la squadra che non è ancora preparata a questi radicali cambi di modulo, particolarmente cambiando la difesa che era stata quasi perfetta finora.
3. Al di la degli episodi che ci hanno atterrato in 30minuti credo che Kondogbia e Guarin avrebbero comunque patito il dinamismo e l'organizzazione della Fiorentina a centrocampo dove spesso si decide una partita. Brozovic non avrebbe fatto un granchè meglio ma forse Gnoukuri merita qualche chance. Kondogbia è in affanno fisico, confermato dallo stesso Mancini, perchè insistere a farlo giocare senza tregua?
In ogni caso il centrocampo ( solo 6 effettivi in rosa !) mi pare una coperta troppo stretta".
Gianluca
"Buonasera Redazione,
è bastata una serata storta per ripiombare nell'assurdo pessimismo degli anni precedenti. Abbiamo vinto 5 partite stentando e giocando male, nonostante ciò, tutti e ribadisco tutti gli addetti ai lavori, indicavano l'Inter come possibile candidata al titolo. Cosa è successo? Inter ridimensionata? Già qualcuno(Boban) ha puntualizzato che l'Inter era già ridimensionata prima della partita con la fiorentina. Grande Fiorentina? Beh, credo che l'Inter stava messa male in campo, e senza quegli errori/orrori iniziali ora staremmo parlando d'altro. Io ho fiducia. Qualcun'altro aveva detto che i risultati si sarebbero visti fra un paio di mesi. Non credo che sia già arrivato Natale. Quindi calma, si volta pagina e pensiamo alla Samp, altra partita tosta e spero tanto di non vedere sorridere Ferrero.
P.S. Domenica in tanti hanno lasciato lo stadio alla fine del primo tempo. Questo non va bene, la squadra va sostenuta fino alla fine da tutti e non solo dagli ultras. In Inghilterra, i tifosi applaudono anche quando la squadra perde.
Comunque e sempre FORZA INTER".
Giuseppe
"Cara redazione,
è ora che Mancini torni con i piedi per terra e cominci e a fare l'allenatore (sempre che ne abbia le capacità per farlo).
Questa situazione di totale confusione tattica in cui è nuovamente ricaduta la squadra è figlia delle perenni incertezze e insicurezze che ormai stanno accompagnando l'operato del tecnico.
Questi cambi di modulo in corso d'opera, i giocatori messi a giocare fuori ruolo e le dichiarazioni deprimenti circa l'effettivo valore della nostra squadra, non alimentano certo sicurezza e fiducia in tutto l'ambiente.Da qui' la necessità che il nostro tecnico,faccia finalmente chiarezza,prima con se stesso, circa le sue convinzioni e non trasmetta le sue proverbiali insicurezze,sia ai giocatori che a noi tifosi.
Cordilità".
Amilcare
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