Quindi esattamente di cosa si è parlato per 24 ore? Nel post-partita di Inter-Napoli si sarebbe potuto e dovuto parlare di calcio, di tattica, di tecnica. Al limite dell'arbitraggio piuttosto scadente di La Penna, tra sfioricchiamenti non visti, angoli regalati e minuti di recupero che così pochi non si vedevano dal 1987. E invece ha preso piede l'ennesimo caso dell'anno abbinato all'Inter: appena venuti fuori da quello di Barella, ecco quello di Acerbi. Acerbi "il razzista" per quelli più buoni. Tutta colpa di un diverbio avvenuto in campo tra il difensore nerazzurro e Juan Jesus, peraltro autore nel finale del gol del definitivo 1-1.

"Cose di campo, si è scusato ed è chiusa lì", aveva sbrigativamente spiegato il napoletano dopo il match. Dalle immagini non si capisce nulla a livello verbale, ma si vede solo un battibecco e una vigorosa spallata del brasiliano che manda per le terre l'ex laziale (in stile Bastoni-Duda).

Tipica valanga mediatica italiana sul nulla? Acerbi ha detto quello, no ha detto quell'altro, no no ha detto altro ancora. Di certo qualcosa sarà accaduto, ma cosa? Acerbi giura di non aver mai proferito offese razziste: "Questo è poco ma sicuro", ha ripetuto ieri dopo il rientro da Coverciano. E allora? Di cosa stiamo palrando? "Acerbi mi ha detto di non aver pronunciato offese razziste. Ho chiamato Juan ma ha il telefono staccato", ha detto il c.t. Spalletti.

In tarda serata, però, riecco il brasiliano sui social: "Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “Per me negro è un insulto come un altro”. Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere".

E così il nulla è diventato uno schifoso nulla. Venissero confermate queste accuse, Acerbi si ritroverebbe meritatamente in guai seri: comportamento totalmente inaccettabile. La maglia non conta, conta l'uomo che la indossa. Sia quello che insulta che quello insultato. Qui non si negozia.

"È più facile ingannare la gente piuttosto che convincerla di essere stata ingannata"
(Mark Twain)

Sezione: Editoriale / Data: Mar 19 marzo 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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