Ecco la prima Inter di Andrea Stramaccioni. Una squadra ancora in divenire e che deve senz'altro migliorare, ma si sono visti segnali allo stesso tempo di rottura e continuità col passato. Stramaccioni farà giocare i giovani? Macchè. Età-media degli undici di partenza superiore ai 31 anni e solo due giocatori (Zarate e Poli) al di sotto dei trent'anni. Il cambiamento arriverà col tempo, per i giovani c'è tempo. Stramaccioni si tiene i 3 punti preziosissimi.
Le novità cominciano dal modulo, il 4-3-3 che avevano già visto con la Primavera. In difesa i terzini sono abbastanza bloccati e sulla difensiva. Solo Zanetti si concede qualche sgroppata, ma sono azioni isolate e non una spinta costante. Scelta saggia perché non ci sono esterni di ruolo in campo. Difesa abbastanza alta, sicuramente più alta che in passato. Lucio e Samuel partono bene, ma poi è sopratutto il brasiliano ad andare in difficoltà. Quattro gol subito sono tanti, colpa solo della difesa?
No, perché il centrocampo a tre è da rivedere. Sono da rivedere soprattutto gli interpreti, perché Cambiasso, Stankovic e Poli non riescono né ad ispirare bene l'attacco né a coprire perfettamente la difesa. Qualche inserimento c'è, un po' di copertura non manca. Ma con il centrocampo a tre non è facile e può mancare equilibrio. C'è il rischio, soprattutto in futuro visto che il Genoa non era arrembante, di subire a centrocampo. Stankovic e Cambiasso statici per motivi di età, Poli corre ma è stato spesso impreciso. Come con Ranieri, Stankovic ha giocato vertice basso e Cambiasso interno sinistro. Il Cuchu è passato al centro dopo l'uscita del serbo. L'elemento che può fare la differenza è Fredy Guarin, più bravo ad attaccare che a difendere. Il suo ingresso in campo al 60' ha dato qualcosa in più alla squadra. Magari nelle prossime partite potrà trovare spazio Alfred Duncan, centrocampista: uno dei giocatori più pronti della Primavera. Anche l'ingresso in campo di Obi nel finale ha comunque dato vivacità, segno che ci deve essere il giusto mix tra giovani e senatori. Nota a margine: neanche in panchina Palombo, sembra non rientrare nei piani di Stramaccioni.
Grandi novità in attacco rispetto a Ranieri. Zarate titolare, Pazzini in panchina e Forlan che gioca largo a sinistra, come non voleva fare con Ranieri. Un tridente in piena regola, che ha tolto un uomo a centrocampo e ha un po' sbilanciato la squadra. Ma i risultati dal punto di vista realizzativo sono ottimi: tripletta di Milito, gol di Zarate e un assist per Forlan. Forlan e Zarate si sono spesso impegnati in ripiegamenti difensivi ma non è il loro pane. I due si sono anche scambiati posizione a gara in corso, con Zarate partito da destra e Forlan da sinistra. L'argentino però dà il meglio se parte da sinistra, così può accentrarsi e tirare (vedi il gol). Più libero Milito da prima punta, senza, di fatto, Pazzini tra i piedi. Con il Pazzo, Milito deve agire da seconda punta, ma da unico riferimento offensivo il Principe è stato letale. Tempi duri per Pazzini, vedremo se Stramaccioni sceglierà di rischiare le due punte. Zarate e Forlan (anche per il rosso di Julio Cesar) sono stati sostuiti. In 10 uomini la squadra ha giocato con il solo Milito unica punta, Guarin più offensivo e Obi più largo a sinistra. Sono arrivati i 3 punti, anche se con sofferenza. L'attacco funziona, la difesa deve migliorare. Manca equilibrio, la coperta è corta. Stramaccioni ha una settimana per migliorare l'assetto tattico della squadra.
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