Stop sanguinolento quello dell’Inter in casa contro il Cagliari nell’ultimo turno di campionato che porta con sé numerose polemiche e che, probabilmente, peserà molto sulla psiche della squadra in queste prossime settimane. Nell’odierno appuntamento con “Da Zero a Dieci”, però, si va oltre la psiche e ci si sofferma sui numeri della gara contro i sardi per analizzare cosa non è andato sul piano del gioco, e non solo.
ZERO - I tiri in porta di Mauro Icardi. L’argentino ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto sbloccare la gara nel primo tempo e questo ha pesato moltissimo sulla sua prova. Per la seconda partita consecutiva, la terza in campionato, l’argentino rimane in bianco per numero di conclusioni verso lo specchio della porta e per uno che reca in dote il 60% dei gol nerazzurri questo non può non pesare.
UNO - Nelle 8 gare sin qui disputate la media di conclusioni verso lo specchio della porta avversaria di Icardi è di 1. I dati statistici parlano chiaro: dalla gara di Pescara a quella contro il Bologna l’argentino era ben coinvolto nella manovra di De Boer, ma adesso sembra essersi nuovamente perso, forse vittima delle pressioni che su di lui pesano più che su chiunque altro nella rosa. Serve una netta inversione di tendenza, come dimostra la retta che esprime proprio l’andamento in questo particolare dato statistico: dall’inizio della stagione la tendenza dei tiri in porta di Icardi è negativa, contrariamente a quella dei tiri totali. Trovare un equilibrio non può che dare i propri frutti sia a livello personale che per la squadra.
DUE - I gol subiti dall’Inter nell’ultimo quarto d’ora delle gare sin qui disputate. Il saldo è sicuramente migliore rispetto a quello della passata stagione quando nello stesso lasso temporale si verificavano più reti avversarie, sintomo di leggerezza mentale, ma queste reti pesano come macigni sulle convinzioni della squadra, specialmente se poi tolgono dei punti che si consideravano già in cascina.
TRE - I dribbling vinti da Joao Mario, sicuramente uno dei migliori in campo nella gara di domenica pomeriggio. Il lusitano si sta sempre di più prendendo il possesso del centrocampo aiutando la manovra e risultando anche positivo in zona gol, adesso serve soltanto trovare serenità nel complesso e armonia di manovra perché tutto quanto possa migliorare e le prestazioni isolate siano valorizzate dal resto della squadra.
QUATTRO - I tiri in porta dell’Inter contro il Cagliari. I numeri della squadra contro gli uomini di Rastelli sono esattamente in media con le statistiche stagionali, ma quella che manca è la concretezza sotto porta: dei quasi 18 tiri totali a partita è impensabile che solo un quarto raggiungano lo specchio e che di questi solo 1/3 entri in porta, perché l’Inter ha effettuato 143 tiri complessivi in otto giornate e solo 10 gol, praticamente un gol ogni 14 tiri totali, un gol ogni 3,7 tiri in porta. Poco, molto poco...
CINQUE - I punti ottenuti in casa dall’Inter. Solo Palermo e Pescara hanno un saldo negativo come i nerazzurri, a favore delle gare disputate in trasferta. Il saldo dei nerazzurri, però, è di -1 dal momento che sono sei i punti in quattro trasferte sin qui giocate.
SEI - I minuti al termine quando Melchiorri, con la complicità decisiva di Handanovic, ha trovato il gol della vittoria cagliaritana. Il gol è arrivato in maniera fortunosa, ma l’Inter aveva già tirato i remi in barca e non aveva saputo reagire alla rete del pareggio. Questa è stata semplicemente la “ciliegina sulla torta”. La torta più amara da mangiare.
SETTE - I palloni intercettati dalla mediana del Cagliari a confronto dei 5 dei pariruolo nerazzurri. Tachtsidis è sembrato uomo ovunque nell'interrompere le trame di gioco della squadra di De Boer, ma c’è un dato che va analizzato: nella seconda frazione il greco ne ha intercettato soltanto uno, a confronto dei cinque della prima frazione, sintomatico di come la pressione dell’Inter sia stata inferiore, specialmente dopo il gol di Joao Mario.
OTTO - I tocchi di Mauro Icardi nell’ultima mezzora della gara. Dei 19 totali, 8 sono pertanto nell’ultimo terzo di gara. Se si analizza poi il lasso temporale fra il vantaggio di Joao Mario e il pareggio di Melchiorri, l’argentino ha toccato solo 4 palloni, troppo pochi per chi dovrebbe aiutare la squadra in fase di uscita per respirare e guadagnare terreno e tempo. Le buone uscite contro Juventus, Empoli e Bologna non sono state confermate e adesso occorre capire se quelle fossero un unicum nella stagione di Icardi o se possono diventare la normalità.
NOVE - I dribbling di squadra nei 54 minuti prima del gol di Joao Mario. I nerazzurri sono apparsi molto decisi nella prima ora scarsa di gioco, ma subito dopo aver trovato il gol si sono seduti, come mostra questo dato statistico, tanto da rimanere molto schiacciati senza nemmeno provare delle sortite offensive alla ricerca del raddoppio: 4 dribbling nell’ultima mezzora abbondante di partita spiegano perfettamente questa attitudine sbagliata, su cui c'è da lavorare.
DIECI - Il numero di reti subite in campionato dai nerazzurri. Lo stesso numero delle reti segnate. Dati che parlano da soli e che spiegano, a grandi linee, il perché del lato destro della classifica dei nerazzurri.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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