Sos attaccante. Il mercato dell'Inter si muove e dopo gli spari di inizio e mezza estate che hanno portato ad Appiano Gentile gente come Vidic, Dodò, M'Vila e - ribaltoni dell'ultima ora permettendo - anche Medel, adesso attende il botto per completare un reparto offensivo ancora troppo povero a livello numerico per poter iniziare la stagione senza preoccupazioni. Botto che sarà sparato (facendo una previsione, sperando di essere smentito da tempistiche più brevi) ad agosto inoltrato perché questi sono affari complessi che necessitano di tanto tempo, soprattutto in questo preciso momento storico con una ristrettezza economica che fa (quasi) da padrona.
Come ogni sessione che si rispetti i giocatori accostati all'Inter sono e continueranno a essere tanti, magari in aumento, con caratteristiche ovviamente differenti. Ma più che sui nomi in particolare vorrei concentrarmi sull'identikit che meglio si sposerebbe con i due attaccanti già in rosa, Mauro Icardi e Rodrigo Palacio, analizzandone caratteristiche tecnico-tattiche. Discorso che mi porterà poi a presentare nome e cognome dell''offensivo' perfetto che a parer mio Erick Thohir dovrà cercare di regalare a Walter Mazzarri, per quello che sarebbe il primo, vero e grande top player di questa nuova ThoInter. Il giocatore dall'investimento pesante, subito o con le varie formule di riscatto-obbligo con pagamenti posticipati e magari dilazionati che tanto vanno di moda in questo periodo.
Formule a parte, starà all'astuto Piero Ausilio agire cercando di ottenere il massimo con il poco a disposizione, rimane comunque questa la spesa importante, assolutamente da non sbagliare. I due argentini dell'attacco nerazzurro sono rispettivamente prima e seconda punta, perfettamente a proprio agio in coppia, ma troppo 'soli' per poter far dormire sonni tranquilli a un WM in fase di preparazione di un gruppo che dovrà far fronte al triplo impegno stagionale. Questa potrebbe essere l'annata di Mateo Kovacic, alla ricerca delle definitiva collocazione tattica che, a parer mio, dovrà essere quella di trequartista puro. Il nuovo arrivo quindi non dovrà essere un giocatore che andrebbe a occupare la stessa 'zolla', calpestandone piedi fatati e magari limitando uno spazio che per il baby croato quest'anno dovrà essere esclusivo. Nessun 10 puro, insomma.
Discorso da copia-incolla per quanto riguarda un ipotetico attaccante centrale, il puntero chiamato a sgomitare là davanti liberando spazio per gli inserimenti e la corsa di Palacio. C'è già Icardi, troppo giovane e potenzialmente forte per relegarlo in panchina, magari utilizzandolo part-time o, peggio ancora, venderlo imperdonabilmente a qualche big europea. Maurito rimane intoccabile per tifoseria e tecnico e sarebbe uno spreco economico investire su una punta con caratteristiche simili, se non identiche (vedi Osvaldo, nome che più o meno viene sempre ripreso). Rimane, quindi, la seconda punta, mezza punta, meglio definirla jolly offensivo perché tale dovrà essere il nuovo acquisto. Una sorta di 'sorpresa tattica'. Che sia 3-4-3 puro, 3-4-1-2 o 3-4-2-1 cambia poco perché ben si integrerebbe in tutte queste soluzioni, anche partendo con una difesa a 4 nuovo e dichiarato esperimento mazzarriano.
Icardi punta centrale quindi, Palacio e la new entry ai lati per una linea offensiva a tre interpreti con due attaccanti esterni, liberi di agire sia partendo da destra che da sinistra, anche interscambiabili tra di loro. Volto nuovo, infatti, che dovrà avere dalla propria anche la duttilità tanto preziosa nel calcio di oggi, che gli permetterebbe in questa Inter di muoversi sia alle spalle dello stesso Mauro in coppia con un altro trequartista (3-4-2-1 o 'albero di Natale' con Kovacic) oppure, in caso di forfait del croato per problemi fisici o per semplice scelta tecnica, anche come unico 10 puro, agendo perfettamente da collante tra mediana e attacco tutto argentino. Adatto anche sia in tandem con Palacio che con Icardi, fungendo da vera e propria seconda punta, magari in un ipotetico 3-5-1-1, sperimentato da Mazzarri in più occasioni nel recente ritiro a Pinzolo, con il baby Bonazzoli protagonista in Val Rendena.
Il mercato è imprevedibile e le sorprese e i ribaltoni possono cambiare clamorosamente le carte in tavola, ma in attesa che questo accada o meno mi sbilancio investendo Stevan Jovetic quale nuovo top player nerazzurro. L'ideale, praticamente sotto tutti i punti di vista, nonostante gli ultimi sviluppi lo stiano allontanando sempre di più dal Meazza (vedi il ko di Alvaro Negredo e una disponibilità di imbastire una trattativa da parte del Manchester City che pare stia venendo sempre meno). Sarebbe perfetto il JoJo montenegrino: tanto a livello tecnico quanto sotto l'aspetto tattico (inutile sottolineare il valore del classe '89 di Podgorica nonostante la sfortunata stagione d'esordio in Premier, mentre in A sarebbe garanzia assoluta, Firenze insegna). Forse non molto economico, ma è proprio ora che l'Inter deve affondare il colpo, cercando di convincere i Citizens e approfittando appunto dei problemi fisici e di adattamento che l'ex viola ha riscontrato all'Etihad nella scorsa stagione facendone abbassare il prezzo. Perfetto, quindi, ancor più di Erik Lamela (che comunque ha dichiarato negli ultimi giorni di voler rilanciarsi a White Hart Lane) il cui discorso resta per certi versi simile. Valore assoluto anche in questo caso, dinamiche inglesi praticamente identiche, ma meno dinamico tatticamente. Non vedrei perfettamente, ad esempio, il giovane ex Roma in veste di trequartista o seconda punta, mentre partendo da destra con Icardi centrale e Palacio sull'out opposto sarebbe micidiale.
Insomma, tutte le strade portano a Manchester e, per quanto insidiose possano essere, non impedisce al tifoso di sognare, a Mazzarri di sperare e a Thohir di provarci. Con la sua numero 35 colorata di nero e blu tutto sarebbe più semplice.
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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