Ci sono vittorie che vanno al di là del campo, al di là dei tre punti. Antonio Conte lo sapeva, se l’immaginava: probabilmente aveva cerchiato in rosso la gara di ieri sera contro il Napoli. Alla fine del girone d’andata, in trasferta, dopo una serie di vicissitudini degne d’un film d’azione: vincere su un campo stregato da 23 anni è un segnale, ineluttabile, di un desiderio grande, gigantesco. L’Inter ha giocato una partita intelligente contro un Napoli convalescente, trascinata da un gruppo fresco, che non è mai andato in affanno d’energie e ha avuto la lucidità di saper soffrire. E poi, loro due: Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, trenta gol in due al 7 di gennaio. I nerazzurri volano sulle ali dell’entusiasmo, strizzano l’occhio al tentativo di macumba che CR7 aveva provato a lanciare loro nel pomeriggio e riagganciano la Juventus, a quota 45 punti: un’enormità, per l’appunto. L’Inter c’è, anche se è attesa all’esame più difficile, nel momento più complicato: sabato a San Siro arriva l’Atalanta, con Skriniar e Barella squalificati. Una montagna da scalare, un gruppo di indemoniati da affrontare con l'identità e il carisma che ti hanno portato a essere il primo della classe.
MOVENZE D’IMPERATORE - Lukaku ha dimostrato di saper vincere le partite da solo in più di un’occasione, quest’anno. Contro il Brescia, contro lo Slavia Praga. Ha segnato gol importanti, come quello contro il Milan nel derby. Contro il Napoli, ha suggellato un inizio di stagione clamoroso: una doppietta in campo aperto che ha ricordato - per movenze e incisività - quella che il fu Imperatore segnò contro l’Udinese, oltre dieci anni fa. Stessa potenza in campo aperto, stessa bomba a trafiggere il portiere. Certo, quella di Adriano ha avuto un coefficiente di difficoltà più alto, ma è innegabile che tra i due ci sia un fil rouge che unisce un ventennio di storia interista. E adesso Lukaku è lì, dopo aver segnato 14 gol in campionato e aver disseminato il panico fra le difese di tutt’Italia - e deve riuscire ove Adriano fallì: quella parola che inizia per S, che ad oggi è un miraggio, ma che un popolo intero sogna.
LINEA BDS - C’è stato un momento, nel secondo tempo, in cui l’Inter sembrava essersi abbassata troppo e non riuscisse più a tornare in linea di galleggiamento. Il Napoli si era alzato molto, Callejon giocava praticamente sulle spalle di Bastoni e Zielinski e Fabian Ruiz erano sempre più minacciosi. In quel momento di apnea, l’Inter si è affidata all’ultimo baluardo ovvero i suoi tre centrali che, dopo un inizio caracollante, hanno risposto presente e alzato vertiginosamente il livello prestazionale. Stefan De Vrij si è confermato sul campo più ostico il miglior difensore della Serie A, al momento. Al suo fianco, Skriniar non è indietreggiato di un passo e ha fermato un paio di situazioni complicate. Bastoni sembrava il più incerto, nei primi minuti: nella ripresa ha surclassato gli avversari, con la ciliegina finale dello slalom gigante a risalire il campo, con tanto di assist per Lukaku. Insieme ad un paio di squilli di Handanovic, loro tre hanno tenuto a galla la squadra di Conte: superata l’empasse, il tecnico nerazzurro ha messo dentro Niccolò Barella per ridare equilibrio - e la differenza tra l’essere con gli uomini contati e l’avere una panchina solida sta nel risultato finale.
CARICA - Antonio Conte è un uomo in missione che sta provando a scrivere una pagina nuova, appassionante e unica della sua carriera, della storia dell’Inter e di una Serie A che aspettava da troppo tempo un’altra sfidante credibile al trono della Juventus. Sarri con il suo Napoli due anni fa arrivò ad un gol di Higuain a San Siro dal riuscire nell’impresa, adesso è troppo presto per sapere se questa squadra ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Quel che è certo è che i presupposti ci sono tutti: un gruppo coeso, di giocatori unici e che sanno prendersi le loro responsabilità. Torneranno i giorni difficili, bisognerà essere lesti e resilienti come Lautaro Martinez sull’ultimo gol, bravi a sfruttare ogni minima occasione che gli avversari ti concedono e sperare che i pianeti si allineino - magari con un aiutino dal mercato di gennaio. L’Inter è lì, raccoglie segnali, stringe i denti. Il tempo ci dirà se quest’anno è quello giusto.
VIDEO - FANTASTICA INTER A NAPOLI, L'URLO DI TRAMONTANA SILENZIA I TIFOSI AVVERSARI IN STUDIO
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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