Si è (finalmente) concluso il calciomercato invernale. A differenza di quello estivo, quando davvero si costruiscono le squadre, questa finestra, giustamente, è dedicata normalmente ai ritocchi, a puntellare qui e lì dove serve. Se serve. Nonostante l’Inter sia prima in classifica, abbia passato in carrozza il suo girone di Champions e abbia già conquistato il primo titolo stagionale, c’è qualche rumore, diciamo così, per il mancato arrivo della quinta punta.

Allora, io sono d’accordo che sarebbe servito un ulteriore attaccante, per essere più che coperti e avere un’ulteriore carta da giocare in caso di bisogno. Ma so perfettamente – perché mi è stato ripetuto più volte – che la società crede ciecamente in Arnautovic e Sanchez. L’austriaco è stato pagato profumatamente, ovviamente in relazione all’età, mentre dal Nino ci si aspetta sempre che possa ruggire quando chiamato in causa. Ad oggi – la verità – è che non l’hanno dimostrato sempre. Ma potranno far ricredere in molti con una seconda parte di stagione di altissimo livello. Ergo, non pensiamo sempre a quello che faremmo noi se fossimo dirigenti dell’Inter, ma vediamo come operano (senza dimenticare l’ultima finale di Champions League) e traiamo poi le nostre conclusioni. Dal mercato, al calcio giocato.

Domenica c’è una partita da 6 punti. Ditemi quello che volete ma battere la Juve per l’Inter significherebbe tantissimo in chiave Tricolore. E sconfiggere i nerazzurri per i bianconeri certificherebbe che il club che potrebbe acquistare la promessa Charly Alcaraz per 50 milioni di euro (mica 3 euro e venti dal fruttivendolo) dovrebbe scoprire definitivamente le carte. E ammettere davanti all’Italia intera l’obiettivo del campionato. Io scrivo la mia. Occhio a Barella e Lautaro da una parte. A Bremer e Vlahovic dall’altra. Buon Derby d’Italia a tutti!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 febbraio 2024 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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