Dopo le recenti prestazioni più che convincenti si fa fatica anche solo a utilizzare l'espressione 'turnover' quando si ipotizza la probabile formazione dell'Inter contro l'avversario di turno. Oggi alle 18 il Dall'Ara ospiterà il confronto tra le due squadre più in forma di questo campionato, entrambe viaggiano spedite verso il proprio obiettivo. Ma se quello dell'Inter, vale a dire la seconda stella, era stato ampiamente dichiarato a inizio stagione come si fa con le sponde a biliardo, i rossoblu si trovano a tutti gli effetti a competere per un traguardo neanche ipotizzabile qualche mese fa, la qualificazione alla prossima Champions League. 

Il colpaccio di Bergamo contro una diretta concorrente altro non ha fatto che legittimare questa assurda ambizione e i ragazzi di Thiago Motta oggi scenderanno in campo con una giustificata convinzione di poter portare a casa un risultato prestigioso. Convinzione rafforzata dai due precedenti in questa stagione che, evento unico più che raro, non hanno mai visto l'Inter prevalere. In campionato i nerazzurri sprecarono due reti di vantaggio al Meazza ottenendo uno dei tre pareggi registrati finora. In Coppa Italia il Bologna è addirittura riuscito nell'impresa di eliminarli dalla 'loro' competizione passando sempre a Milano per 2-1 dopo i tempi supplementari. In quella occasione Simone Inzaghi scelse la strada del turn over e perse Lautaro per le due partite successive, non certo una serata da incorniciare. 

Ma nonostante questa esperienza è probabile che anche oggi si riveda qualche volto nuovo rispetto a quella che ormai è considerata la formazione tipo. Le ragioni sono molteplici: l'impegno ravvicinato a Madrid contro l'Atletico in Champions League; il rientro di alcuni infortunati che hanno bisogno di rodaggio; dulcis in fundo, ma forse l'aspetto più importante, rispetto a quella partita dello scorso 20 dicembre la squadra è cresciuta in maniera vertiginosa in tutti i suoi effettivi, assicurando la stessa competitività a prescindere da chi venga coinvolto sul rettangolo di gioco. 

L'esempio più lampante sono i due attaccanti di scorta: Marko Arnautovic e Alexis Sanchez. Entrambi fino a qualche settimana fa erano nell'occhio del ciclone perché considerati non all'altezza dei due titolari. Entrambi venivano catalogati come giocatori sul viale del tramonto incapaci di dare un apporto sufficiente alla squadra in linea con le proprie ambizioni. Entrambi, dopo aver superato periodi difficili, sono riusciti a emergere nella fase più importante della stagione dimostrando di essere validissime alternative quando chiamati in causa. Per questa ragione uno dei due oggi partirà titolare e magari l'altro entrerà a gara in corso. 

Soprattutto l'austriaco vivrà un tardo pomeriggio significativo: fino a qualche mese fa era uno dei leader del Bologna salvo scontrarsi caratterialmente con Thiago Motta e perdere qualche posizione gerarchicamente. Fare bene in quello che era il suo stadio avrebbe un valore decisamente superiore rispetto a qualsiasi altro compagno di squadra, un boost emotivo di cui ha sempre bisogno. Ma a prescindere dalle motivazioni personali come sempre conterà solo un aspetto anche oggi: quella meravigliosa orchestra che risponde al nome di Inter e che oggi festeggia la veneranda età di 116 anni. Tanti auguri a tutti noi, ma per i festeggiamenti magari aspettiamo maggio. O aprile, chissà.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 marzo 2024 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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