Sono bastate due partite, forse tre, per far cambiare completamente idea ai più. Da una Juventus lanciatissima verso un possibile e clamoroso Scudetto, all’Inter che di fatto ha già conquistato il Tricolore. Come sempre le esagerazioni sono sbagliate. In questo caso la verità è solo una. Certamente dopo lo scontro diretto conquistato meritatamente dai nerazzurri, oltre ai risultati negativi dei bianconeri e a quelli positivi della Beneamata nelle altre partite, il campionato è indirizzato verso Milano. Ma sicuramente non è concluso o già assegnato.

La Serie A impone rispetto. Stesso discorso per gli avversari da affrontare e per la storia del calcio. Ergo: tutti quelli che pensano per l’Inter sia già fatta, si sbagliano di grosso. Non per scaramanzia, attenzione. Ma perché scendere in campo con la convinzione di aver già battuto i tuoi avversari prima di affrontarli è sempre sbagliato. Si chiama arroganza, non fiducia nei propri mezzi. E l’arroganza, nello sport e nella vita, si paga. L’approccio alle gare è fondamentale. Probabilmente le partite si vincono con la testa prima di giocarle. E allora è giusto ammettere che Lautaro e compagni siano assolutamente favoriti e che intravedano la seconda stella.

Un errore da matita rossa sentirsi già campioni. Ecco perché la gara contro la Salernitana è un test complicatissimo. Chiaro che se l’Inter gioca come sa, vince. Normale, non ci vuole un guru del football. Ma si tratta di una gara dove sostanzialmente la capolista ha tutto da perdere. Poi ci sarà tempo per pensare all’Atletico Madrid. Ho già letto che i vice campioni d’Europa sarebbero già ai quarti. Equilibrio, questo sconosciuto

Sezione: Editoriale / Data: Ven 16 febbraio 2024 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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